Il pugnale, icona della simbologia fascista, ha sempre sottinteso un legame indissolubile con la Milizia come simbolo più alto del valore. Da parata,da combattimento o come omaggio in segno d'affetto o ammirazione, il pugnale ha ornato le divise italiane per tutto il ventennio. Nel corso degli anni la M.V.S.N. adotto' differenti modelli di pugnali, dai primi esemplari degli squadristi ed utilizzati a livello personale fino al termine della guerra, fino al modello del 1939, oltre a piccole produzioni e innumerevoli varianti personali.
Assieme ai modelli di ordinanza per ufficiali, sottufficiali e truppa, alcuni peculiari modelli vennero infine codificati per la Legione Mutilati, o per i Moschettieri del Duce.
I primi modelli di pugnale usati dagli squadristi dei fasci di combattimento, poi trasformati in M.V.S.N., furono il pugnale per Arditi e quello per assaltatori austriaci di preda bellica. Spesso erano personalizzati con incisioni sul manico o con aggiunte di fasci e distintivi smaltati. Furono due modelli molto longevi in quanto era possibile trovarli ancora indossati a livello personale anche durante il periodo della R.S.I.
Rappresenta forse il modello piu' noto fra i pugnali adottati dalla Milizia. Venne adottato nel 1932 ed era prerogativa degli ufficiali. Veniva consegnato con due foderi e due dragoncine di apposite dimensioni: fodero nichelato e dragoncina oro per l'alta uniforme, fodero nero e dragoncina nera per l'uniforme da marcia.
Previsto dal regolamento del 1935 sulle uniformi per la Milizia Confinaria, si trattava di uno speciale pugnale con fodero e manico neri, con forma cruciforme con impugnatura realizzata con guaccette in ebano fermate al codolo con tre spine in ottone.
Il fodero previsto era in metallo simile a quello per i pugnali mod.32 "testa d'aquila", con sospensione in cuoio. Proprio la sospensione, soggetta a rottura e realizzata in modo da sbilanciare il tutto capovolgendo spesso il pugnale, faceva si che in molti casi il fodero venisse modificato aggiungendo un passante metallico o venisse sostituito con altri modelli piu' pratici come in questo modello. Sulla guardia era incisa da una parte la sigla M.V.S.N. e dall'altra un fascio.
Creato per i battaglioni CC.NN. in partenza per l'Africa Orientale, il "marcia" rappresenta probabilmente uno dei pugnali piu' belli di tutta la seconda guerra mondiale. Si trattava di un buon pugnale, molto robusto e costruito davvero bene anche per l'uso bellico. Sul fodero erano impresse le lettere a formare la sigla della Milizia. Gli ufficiali ne avevano un modello identico con lama nichelata con inciso il motto della legione e impugnatura in ebano.
L'impugnatura era realizzata in legno chiaro di 115 mm con una costolatura che la rendeva molto agevole. La guardia, brunita e lunga circa 90 mm era formata per tranciatura da una spessa lamiera d'acciaio simile alla guardia della baionetta per armi mod.91, ma senza il foro per la volata del fucile.
La lama, molto robusta con filo e controfilo per circa metà e con sezione a losanga misurava circa 210 mm e in prossimità della guardia presentava, sul tallone della lama, una piccola cravatta in cuoio di forma ovoidale con le stesse dimensioni dell'imbocco del fodero per attutire il rumore all'atto di rinfoderare l'arma.
Il fodero era realizzato in ferro stampato con il fascio littorio e le lettere M.V.S.N. ricavati in rilievo per stampo, con imbocco in ottone fermato al fodero per mezzo di una vite, con all'interno due lamine di cartone per tenere ferma la lama.
Deriva dalla modifica del pugnale mod.32 per Ufficiali, pur mantenendo la precedente impugnatura a testa d'aquila in alluminio, ma vengono sostituiti la lama ed il fodero con un modello di maggiori dimensioni. Anche il sistema di fissaggio al cinturone cambia, adottando delle sospensioni prima in catenella d'ottone e successivamente in pelle. L'impugnatura bianca era prerogativa degli ufficiali generali.
Con l'approssimarsi della guerra, venne adottato un nuovo pugnale da combattimento da distribuire a tutti i reparti speciali del Regio esercito, Milizia compresa. Era un robusto pugnale ben costruito, piu' veloce da fabbricare e meno costoso del mod.35 da marcia. Se ne conoscono versioni con l'impugnatura color legno ed altre con l'impugnatura nera in genere attribuiti ai battaglioni CC.NN. Questo pugnale ebbe una distribuzione massiccia anche durante la RSI tanto da diventarne un'icona.
Adottato il 31 maggio 1939 per i sottufficiali della Milizia, si trattava di un particolare pugnale da parata, di gusto piu' spiccatamente tedesco. Era realizzato riutilizzando le vecchie lame corte dei mod.32 per Ufficiali ed il fodero delle stesse con l'aggiunta di un passante metallico apribile sul retro. Ebbe vita breve vista la pubblicazione nel 1940 dei regolamenti di guerra che vietavano l'uso di tutti i pugnali da parata.
Anche il modello da marcia per Ufficiali subì alcune modifiche, rimanendo identico nella forma al mod. 35 adottato per la campagna in Africa Orientale. Pur rimanendo un ottimo pugnale, la qualità dei materiali divenne più scadente. Le differenze più evidenti erano il fodero senza sigla M.V.S.N. e con passante apribile e le rosette dell'impugnatura incassate nel legno.