Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria al Capo Squadra Rodolfo Nigi:
"In uno scontro con rilevanti forze ribelli, alla testa della propria squadra, si gettava animosamente contro l'avversario e, benche' gravemente ferito al viso, non abbandonava il combattimento. Colpito una seconda volta, conscio della gravita' delle ferite, rifiutava ogni soccorso per non distorgliere uomini dall'azione.
Esempio mirabile di serenita' e di alto senso combattivo, esprimeva al proprio comandante l'orgoglio di immolare la vita per la Patria".
[Kosuva, fronte jugoslavo, 14 agosto 1941 - XIX]

Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria alla Camicia Nera Arturo Bernardoni:
"Attendente di un comandante di compagnia, durante aspro combattimento contro preponderanti forze ribelli, rimasto ferito mortalmente l'ufficiale e costretta la compagnia a ripiegare, trasportava a spalla il suo superiore per lungo tratto e per aspro terreno, incurante del violento fuoco e rifiutandosi di abbandonarlo anche quando ogni umano sforzo per trarlo in salvo si rivelava inutile. Rimasto solo con l'ufficiale agonizzante, lo difendeva sparando fino all'ultima cartuccia ed infine lo proteggeva dall'incalzante furia avversaria immolandosi eroicamente per fargli scudo del proprio petto.
Fulgido esempio di coraggio di fedelta' e di attaccamento al dovere."
[Radzolje, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria alla Camicia Nera Ettore Neri:
"Comandante di una pattuglia di esploratori, si lanciava arditamente contro una posizione difesa strenuamente dal nemico e mentre tentava di catturare un tiratore avversario, veniva mortalmente colpito alla testa. Malgrado le gravi ferite, incitava i compagni a proseguire il compito ad essi affidato".
[Bubesj, fronte jugoslavo, 10 aprile 1941 - XIX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla Camicia Nera Nello Bianchi:
"Durante una violenta azione contro forze ribelli, mentre si accingeva a portarsi in soccorso del proprio caposquadra ferito, veniva a sua volta gravemente colpito al viso. Noncurante del dolore, incitava i camerati alla lotta finche' non veniva trasportato all'Ospedale da campo. Consapevole delle perdita di un occhio, dichiarava di essere fiero del proprio sacrificio, rammaricandosi solo di non poter ritornare al Battaglione".
[Kosuva, fronte jugoslavo, 14 agosto 1941 - XIX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria al Centurione Bruno Crocchi:
"Durante aspro combattimento contro preponderanti forze ribelli, alla testa del reparto, guidava arditamente i legionari all'attacco, rimanendo gravemente ferito. Ricoverato all'ospedale e conscio dell'imminente fine, pronunciava elevate parole di fede e rivolgeva l'ultimo pensiero al Duce e alle CC.NN."
[Vjestica Gora, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria al Capo Manipolo Goliardo Parisini:
"Comandante di compagnia durante aspro combattimento contro preponderanti forze ribelli, ricevuto l'ordine di ripiegare, effettuava il movimento con grande capacita', abbandonando per ultimo la posizione.
Visto un legionario ferito, si slanciava per soccorrerlo, rimanendo mortalmente colpito nel generoso tentativo. Incurante di se' stesso, ordinava ai legionari accorsi di continuare a combattere senza occuparsi di lui. Conscio della fine imminente, esprimeva con elevate parole l'orgoglio di morire per la Patria e per il Duce."
[Radzolje, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria alla Camicia Nera Giuseppe Falsetti:
"In servizio di vedetta notturna a difesa di una importante postazione, accortosi dell'avvicinarsi di elementi avversari, dava l'allarme ed immediatamente si lanciava nella lotta con bombe a mano, incurante della sproporzione delle forze. Ferito gravemente, rifiutava ogni soccorso per non sottrarre al combattimento i camerati accorsi. Conscio della prossima fine si dichiarava fiero di offrire la vita alla Patria."
[Monte Mosar, Balcania, 16 aprile 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria alla Camicia Nera Ivo Contorni:
"Esplorante di compagnia venuta a contatto con forte schieramento di ribelli, volontariamente con pochi animosi, si lanciava allo scoperto all'attacco di posizione fortificata e dominante. Colpito da una raffica di mitragliatrice, si abbatteva a pochi passi dall'obiettivo."
[Binkovo - Passo Ruja, Balcania, 26 agosto 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria al Vice Caposquadra Igino Martini:
"Comandante di squadra mortai, durante aspro combatimento, caduta un'arma nelle mani del nemico, arditamente si lanciava all'attacco per recuperarla. Nel tentativo trovava eroica morte."
[Ribnik, Balcania, 3 ottobre 1942 - XX]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria alla Camicia Nera Carlo Mencattelli:
"Porta arma tiratore, durante violento attacco nemico, reagiva prontamente con precisa azione di fuoco. Ferito, continuava intrepidamente a combattere. Caduti tutti i rifornitori, circondato da ribelli e ancora gravemente colpito, persisteva nella lotta con indomito valore, fino a quando esanime si abbatteva sull'arma"
[S.Martino, Balcania, 4 dicembre 1942 - XX]

Croce di Guerra al Valor Militare alla Camicia Nera Quinto Serafini:
"Porta arma tiratore di fucile mitragliatore, durante cruenta lotta contro forze ribelli, con due camerati, si lanciava arditamente contro munita posizione, snidandone l'avversario col fuoco dell'arma e col lancio di bombe a mano. Agevolava cosi' l'avanzata del plotone ed infliggeva al nemico notevoli perdite."
[Vjestica Gora, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Croce di Guerra al Valor Militare alla Camicia Nera Elvio Goracci:
"Capo arma di fucile mitragliatore, durante aspro combattimento contro ribelli, con tiro calmo e preciso infliggeva notevoli perdite all'avversario. Ferito, incurante del dolore, continuava nella sua azione di fuoco, costringendolo a ripiegare."
[Razdoje, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Croce di Guerra al Valor Militare alla Camicia Nera Alvaro Meliciani:
"Incaricato di proteggere col fuoco del suo fucile mitragliatore l'opera di salvataggio del proprio comandante, mortalmente ferito, si portava arditamente a brevissima distanza dal nemico e, in piedi, lo mitragliava con forza precisa, costringendolo a ripiegare."
[Razdoje, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]

Croce di Guerra al Valor Militare alla Camicia Nera Francesco Guidarelli:
"Primo rifornitore di mitragliatrice, durante aspro combattimento, sotto violenta azione avversaria, si prodigava incessantemente per assicurare la continuitą di fuoco. Colpito a morte, immolava la vita alla Patria."
[Drovo, Balcania, 18 ottobre 1942 - XXI]

Croce di Guerra al Valor Militare al Caposquadra Bruno Mencattelli:
"Comandante di squadra mitraglieri di scorta ad un'autocolonna improvvisamente attaccata da propenderanti forze ribelli, con calma e coraggio disponeva la squadra per il combattimento. Caduti tutti i rifornitori, benchč ferito, provvedeva personalmente al trasporto delle munizioni. Mentre attraversava una zona fortemente battuta, veniva colpito nuovamente a morte."
[S. Martino, Balcania, 4 dicembre 1942 - XX]

Croce di Guerra al Valor Militare alla Camicia Nera Settimio Perugini:
"Fuciliere di una squadra arditi, gią distintosi in precedenti azioni, durante uno scontro con elementi partigiani, portatosi in posizione avanzata per meglio rispondere al fuoco nemico e ferito ad una gamba, chiedeva di restare al posto di combattimento. Avuto l'ordine di raggiungere il posto di medicazione, rifiutava di farsi trasportare in barella, affermando che la stessa avrebbe potuto servire eventualmente per feriti pił gravi. Esempio di altruismo, audacia e combattivitą."
[Zrnovica, Balcania, 8 luglio 1943 - XXI]

Encomio solenne alla Camicia Nera Corrado Fineschi:
"Panettiere del presidio di Zrnovica, in giornate combattive durante le quali si erano addensate numerose truppe, lavorava senza tregua per non far mancare il pane ai soldati."
[Zrnovica, Balcania, 22 agosto 1942 - XX]

Encomio solenne alla Camicia Nera Scelta Ugo Gagliardini:
"Panettiere del presidio di Zrnovica, in giornate combattive durante le quali si erano addensate numerose truppe, lavorava senza tregua per non far mancare il pane ai soldati."
[Zrnovica, Balcania, 22 agosto 1942 - XX]

Encomio solenne alla Camicia Nera Igino Piccinetti:
"Panettiere del presidio di Zrnovica, in giornate combattive durante le quali si erano addensate numerose truppe, lavorava senza tregua per non far mancare il pane ai soldati."
[Zrnovica, Balcania, 22 agosto 1942 - XX]

Encomio solenne al Vice capo Squadra Aldo Ricci:
"Comandante di squadra mitraglieri, durante un aspro combattimento contro forze ribelli, si esponeva piu' volte all'offesa dell'avversario per dirigere con calma e perizia il fuoco delle proprie armi che causavano sensibili perdite al nemico. Esempio di serenita' ed attaccamento al dovere."
[Monte Korcula, Croazia, 24 settembre 1942 - XX]

Encomio solenne alla Camicia Nera Dino Favilli:
"Portamunizioni di squadra mitraglieri, durante un combattimento contro forze ribelli, si portava piu' volte sotto l'intenso fuoco avversario al posto munizioni, riuscendo ad alimentare continuamente la propria arma, distinguendosi per l'attaccamento al dovere e sprezzo del pericolo."
[Monte Korcula, Croazia, 24 settembre 1942 - XX]

Encomio solenne al Capo Squadra Settimio Mazzuoli:
"Comandante di una squadra mitraglieri, di scorta ad una autocolonna, aggredita da gruppi ribelli, trovandosi nell'automezzo di coda rapidamente faceva scendere i suoi uomini ed incurante del fuoco avversario e con sprezzo del pericolo riusciva a portarsi con la proprie armi in posizione idonea a battere gli avversari, riuscendo dopo sicuro fuoco a metterli in fuga"
[Passo di Dubic, Balcania, 21 ottobre 1942 - XX]

Encomio solenne al Capo Squadra Abramo Piazzi:
"Durante le ore di libera uscita, avuto sentore di un movimento sospetto su una strada che conduce fuori dall'abitato, interveniva stroncando un traffico clandestino di armi e munizioni compiuto da oltre 15 persone a favore di elementi partigiani, permettendo cosi' il quasi totale recupero del materiale (28 fucili e 2 casse di munizioni) facilitando l'arresto di molti elementi sospetti."
[Macarsca, Croazia, 1 dicembre 1942 - XX]

Encomio solenne al Capo Squadra Giulio Datteroni:
"Durante le ore di libera uscita, avuto sentore di un movimento sospetto su una strada che conduce fuori dall'abitato, interveniva stroncando un traffico clandestino di armi e munizioni compiuto da oltre 15 persone a favore di elementi partigiani, permettendo cosi' il quasi totale recupero del materiale (28 fucili e 2 casse di munizioni) facilitando l'arresto di molti elementi sospetti."
[Macarsca, Croazia, 1 dicembre 1942 - XX]

Encomio solenne alla Camicia Nera Scelta Quinto Barbieri:
"Capo arma di fucile mitragliatore, durante un'azione contro bande di ribelli, nonostante il violento fuoco nemico si portava con la propria arma in posizione avanzata dalla quale poteva battere efficacemente l'avversario, dando prova di in telligenza e sprezzo del pericolo."
[S. Martino, Balcania, 4 dicembre 1942 - XX]

Encomio solenne alla Camicia Nera Settimio Perugini:
"In compagnia di altri camerati, notato che tre individui gettavano manifestini invitanti i soldati e gli ufficiali italiani alla rivolta, con pronta decisioneli fermava e consegnava ai CC.RR."
[Sinj, Balcania, 2 giugno 1943 - XXI]

Promozione sul campo per meriti di guerra al Capo Squadra Mario Berti:
"In combattimento, assumeva risolutamente il comando di una squadra il cui comandante era rimasto ferito e mentre piu' intensa infuriava il fuoco avversario, la conduceva arditamente dimostrando capacita' e sereno sprezzo del pericolo"
[Kosuva, fronte jugoslavo, 14 agosto 1941 - XIX]

Promozione sul campo per meriti di guerra al Vice Capo Squadra Francesco Pellati:
"Comandante di squadra fucilieri, in un combattimento contro forze ribelli, trascinava arditamente i propri uomini con la parola e l'esempio. Gravemente ferito non desisteva dal combattere che ad esaurimento delle proprie forze, dicendosi fiero di aver potuto versare il suo sangue per la Patria"
[Svilaja, Balcania, 7 aprile 1942 - XX]

Promozione sul campo per meriti di guerra al Capo Manipolo Sergio Rosi:
"Ufficiale volontario di spiccatissime doti, gią distintosi nella presente campagna per ardimento, abnegazione ed attaccamento al dovere, comandante di plotone fucilieri, in un combattimento contro rilevanti forze ribelli, caduti tutti gli altri Ufficiali della Compagnia, ne assumeva il comando, incitando con la voce e con l'esempio gli uomini alla lotta.
Ricevuto l'ordine di ripiegamento dalla posizione che, malgrado l'intenso fuoco nemico, teneva saldamente, lo effettuava in perfetto ordine e senza perdite. Riusciva a riprendere il corpo del proprio Comandante di Compagnia; organizzava un caposaldo per tutto il Battaglione e ne presidiava con il proprio reparto il lato pił difficile e pił esposto. Respingeva numerosi ttacchi del nemico e lo contrattaccava arditamente a bombe a mano, infliggendogli perdite tali da farlo desistere e da costringerlo a ritirarsi."
[Vjestica Gora, Balcania, 8 aprile 1942 - XX]