"Milizia e difesa nazionale"
La Milizia è garanzia per la diffusione e il mantenimento nella gioventù di quell'ardente sentimento patriottico da cui essa è animata, di quelo spirito di sacrificio e di disciplina che ne costituiscono le caratteristiche più belle e più nobili.
L'esistenza della Milizia, composta di volontari che che so votano per il compimento di un nobilissimo dovere, non può mancare di esercitare influenza preziosa sull'educazione della gioventù, sempre quando, ben s'intende, essa dia prova della più rigida disciplina e della più pura abnegazione.
L'avere poi, circa mezzo milione di uomini, di cui almeno i due terzi soggetti agli obblighi militari, mantenuti ed addestrati alle armi, ai pericoli e alla disciplina, sempre pronti ad accorrere al primo cenno, può rappresentare anche una forza con disprezzabile per la guerra.
Chi, se non la Milizia, può garantire in caso di mobilitazione una buona truppa d'assalto, selezionata politicamente, moralmente e militarmente?
Ed in proposito il Capo del Governo ha già annunciato qualche cosa. Non è escluso che ogni Legione avrà reparti d'assalto, costituiti naturalmente come converrebbe averli in guerra. Tali reparti in tempo di pace dipenderebbero unicamente dalle gerarchie della Milizia, mentre,indetta la mobilitazione, passerebbero senz'altro alle complete dipendenze dell'Autorità Militare.
Sostituire l'esercito nella maggior misura possibile, così nel servizio territoriale, come nella tutela dell'ordine pubblico, concorrere a diffondere e mantenere nel paese elevati i sentimenti di amor di Patria, di sprezzo del pericolo, di disciplina, e di sacrificio, e concorrere altresì alla diffusione delle armi e dell'istruzione militare; fornire alle unità che devono mobilitarsi un eccellente contingente di precettati; preparare altri reparti d'assalto per poter iniziare le operazioni, almeno sotto questo aspetto, in condizioni di superiorità: ecco in cosa consiste l'impiego della Milizia per la difesa nazionale, sia in caso di pace, come in quello di guerra.
Due parole anche sugli ottimi rapporti tra esercito e Milizia: queste due magnifiche istituzioni devono sempre più avvicinarsi e conoscersi, approvarsi ed amarsi reciprocamente.
Non sono giò due eserciti diversi, come con calcolata compiacenza piaceva, fino a poco tempo fa, di rilevare ai nemici della Patria e del Fascismo, bensì due forme diverse, due aspetti diversi, due diverse caratteristiche di una sola forza che ha un animo solo: l'animo vittorioso, l'animo combattente che serve per vincere le nuove battaglie che il destino d'Italia imporrà.
"Milizia d'assalto"
Per la prima volta la Milziia ha partecipato alle manovre dell'Esercito in formazione organica di battaglione.
Il nuovo Codice per l'impiego tattico delle divisioni stabilisce infatti che a ciascuna di queste grandi unità combattenti sono assegnati in guerra due bataglioni di Camicie nere, rinforzati da un battaglione di marcia nel quale saranno raccolti i complementi. Pare dunque che gli studi iniziati dal Comando generale per realizzare la volontà del Duce di impiegare la Milizia in guerra alla stessa stregua di tutte le altre forze armate, siano già a buon punto. Ciascun battaglione in guerra sarà costituito da una forza organica che permetta di mettere in linea circa seicentosessanta uomini comandati da venti ufficiali ed armati di moschetto e di pugnale.
"L'esercito"
Sono oramai diradate tutte le varie discussioni sulla politica dell'Esercito. Non poteva essere altrimenti: l'Esercito è figlio della Nazione ed è fascista quanto la Nazione stessa. Ancor più tra Nazione ed esercito il Fascismo ha istituito, come anello di stretta congiunzione materiale e spirituale, la Milizia volontaria, che ha l'alta e duplice funzione di presidio politico e militare della Patria.
A qusto pro il Comando generale della Milizia, d'accordo col Ministero della Guerra, sta facendo sì che esercito e Milizia abbiano la stessa preparazione disciplinare, tecnica, tattica. La partecipazione regolare - e giuridica - della Milizia alle brillantissime manovre del Monferrato, le quali, mesi or sono, si sono svolte secondo il metodo dettato dal Nuovo Codice Tattico, è la piena manifestazione pratica di questa volontà di collaborazione.