Partirono in una rigida giornata di marzo le Camicie Nere del 97.o Battaglione senese, verso la zona di guerra. Nelle fila quadrate, tra i volti incorniciati dall'elmetto nero, riconosciamo quelli che in un giorno non lontano avevamo visto di ritorno dalle terre africane.
C'era sulle maniche di molti di loro il rosso filetto che distingue gli squadristi, c'erano in tutti, sia nei veterani che nei giovani che si avviavano per la prima volta verso la guerra, le stigmate di una indomita volonta' guerriera.
- Vincere! - gridano loro mentre il lungo convoglio che li portava verso l'ignoto si muoveva. - Vinceremo! - risposero; e il grido copri' l'ansimo della locomotiva e il battito ritmico della lunga teoria di vagoni. Ed hanno vinto.
Nei primi giorni della guerra italo-jugoslava il Battaglione d'Assalto, inquadrato nella 87.a Legione CC.NN. alle dipendenze della Divisione di Fanteria "Bergamo" si trovava a immediato contattosul confine jugoslavo. Il 9 aprile venne il battesimo del fuoco: una pattuglia comandata dal C.M. Licurgo Bartalucci riceveva l'ordine di esplorare il territorio nemico e varcate le reti metalliche di confine, aperte dai genieri, procedeva avanti. Il fuoco della fucileria nemica accolse rabbiosamente quel manipolo. Cadeva subito, colpito in fronte, il camerata Ettore Neri, del 1912. E mentre una parte della pattuglia rispondeva all'offesa avversaria, gli altri si portavano nell'abitato di Bubesj raccogliendo preziose informazioni sulla entita' e sul dislocamento delle forze avversarie. Malgrado la violenta reazione jugoslava la pattuglia rientrava infine entro il confine dopo un'ora e un quarto di permanenza in territorio nemico.
Ma la piu' importante azione a cui parteciparono le nostre valorose Camicie Nere fu quella dell'11 aprile. In tal giorno il 97.o Battaglione, conforme agli ordini ricevuti, muoveva da Pobri per riunirsi a Giordani con il comando della 89.a Legione. Alle ore 7 fu iniziato il movimento per il quale le forze di cui faceva parte il Battaglione senese dovevano occupare Costanje, Berzaki, Stefanj, Marinici, Svet Matej.
Le nostre Camicie Nere formavano un secondo scaglione d'attacco, preceduto da reparti dei quali facevano parte i camerati della 97.a Compagnia Mitraglieri. Varcato il confine in localita' Muini si iniziava la marcia di avvicinamento, mentre elementi volontari fra le Camicie Nere iniziavano il taglio delle reti di confine. Il movimento fu ostacolato dal tiro dei centri di fuoco nemici, situati sul costone di Castua, ma lo slancio ammirevole dei Militi di Mussolini travolse ogni resistenza. Il nemico, infine, vistosi sopraffatto dal movimento incalzante delle truppe italiane, abbandono' le posizioni ritirandosi nella zona di Siroli-Svet Matej. Alle 22 la fiamma che le donne fasciste senesi avevano donato al Battaglione in partenza, sventolava sulla linea Trini. Tutti gli elementi della Legione avevano risposto in pieno, assolvendo con slancio ed irrefrenabile ardimento al delicato incarico loro affidato, raggiungendo in massa ferrea e compatta gli obiettivi assegnati. Il Comandante della Divisione "Bergamo" dava subito il piuì' alto riconoscimento all'apporto dato dalle Camicie Nere alla folgorante vittoria, con il loro elevato spirito volontaristico.
Il Console Olivieri, Comandante la 89.a Legione CC.NN. aveva gia' segnalato come degni di ogni elogio il C.M. Bartalucci e tutti i suoi Legionari che avevano partecipato all'azione di pattuglia ove il camerata Neri aveva trovata eroica morte.
Sapevamo che i nostri amici, i nostri cari che vedemmo partire in quel rigido pomeriggio di marzo avrebbero risposto cosi' alla prova suprema.
Tuttavia il cuore grande di Siena palpita e gioisce nell'orgoglio della nuova testimonianza di fede e di ardimento. Il buon sangue di nostra gente non poteva mentire ed ancora una volta non ha mentito.