Rivoluzione Fascista - Organo della Federazione Provinciale Fascista Senese del 7 aprile 1930
La Milizia Fascista

L'istituto della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale e' uno degli istituti fascisti essenzialmente rivoluzionari. Creato e materiato dalle piu' giovani forze, dallo stesso slancio vitale della Rivoluzione a garanzia della sua marcia, rappresenta il presidio interno ed esterno, di pace e di guerra, della grandezza nazionale.
Il Milite Fascista ha realmente sentito e accettato per viatico quotidiano l'ordine dato, nella ricorrenza del IV.o annuale della costituzione della Milizia, dal Comandante: "Stretti nelle vostre legioni, perfezionatevi, migliorate sinoa diventare un solo cuore, un moschetto solo, obbedienti a quelli che saranno gli imperativi di domani, pronti all'attesa e alle audacie, agli umili e rischiosi doveri".
Il Milite, oggi, disimpegna delicatissimi compiti: vigila nelle citta', sulle frontiere, sulle ferrovie, sui monti, sui mari, ha creato, e mantiene il nuovo ordine, si prepara militarmente il Paese.
Nessuno ha mai potuto mettere in dubbio l'importanza e la vitalita' della Milizia e tutti accogliamo con grande gioia i provvedimenti tecnici e organici adottati dal Gran Consiglio nella sua penultima seduta. Nell'anno VIII.o trecentomila camicie nere, e tra esse i giovani universitari, avranno il loro moschetto, la loro arma di offesa e di difesa.
Ma da tempo, si pensava ad una completa e perfetta collaborazione della Milizia con le forze armate dello Stato sin dal 1929, il Comando Generale della Milizia d'accordo con il Ministero della Guerra va facendo si' che Esercito e Milizia abbiano la stessa preparazione militare, tecnica e tattica. Nessuno ha dimenticato la partecipazione regolare e giuridica della Milizia alle brillantissime manovre del Monferrato.
Dopo il deliberato del Gran Consiglio, il problema di inserire guiridicamente la Milizia nell'Esercito si puo' dire un fatto compiuto. Ogni divisione ha avuto due Coorti di Camicie Nere, dipendenti dai Comandi Divisionali; queste coorti-battaglione funzionano quasi al completo. Le Camicie Nere pero' e' necessario che intensifichino il loro addestramento, si preparino moralmente per adempiere, in caso di guerra a compiti particolarmente difficili ed esser pronti a costituire scelti reparti d'assalto.
La nuova forma, volontaria sempre, impegna per dieci anni circa 60 mila uomini, i quali, solo cosi', potranno addestrarsi, consolidare la disciplina e tenersi pronti per ogni eventualita'.
Lo stato giuridico ad essi relativo assicura una ricompensa di ordine morale e pratico, al termine del decennio servito. Le camicie nere, capi e gregari, avranno assicurati un premio in denaro, la valutazione del decennio di servizio come titolo di preferenza nei concorsi e negli impieghi, l'esonero da eventuali richiami sotto le armi per l'addestramento della loro classe.
Detto provvedimento ispirato essenzialmente e unicamente da principi pratici e seri ha voluto, di ncessita', l'abolizione del ruolo degli ufficiali fuori quadro - bardatura inutile - come giustamente ha detto l'on. Melchiorri.
Il nuovo organico della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale riflettera' chiaramente lo spirito volontaristico che lo anima.
E tutti siamo certi "che le camicie nere delle prime coorti battaglioni riconfermeranno con entusiasmo l'impegno di servire la causa della rivoluzione e della Patria in pace e in guerra dimostrando al popolo italiano e al mondo la solidita' e la profondita' della fede fascista e la sua sicurezza di fronte all'avvenire".
E la Milizia, efficiente negli uomini e nei mezzi, vede nella tempra rivoluzionaria di Attilio Teruzzi la garanzia migliore per la sua organizzazione ogni giorno piuì corrispondente ai compiti, e sa d'avere in Attilio Teruzzi, animatore e suscitatore di energie, la tutela sicura per l'avvenire.


Alberto Chiurco