La nostra magnifica Legione e' oggi fra le mura dell'Urbe, dove sara' passata in rassegna dal Duce.
Cinque anni sono passati dal giorno in cui molte di quelle stesse camicie nere, hanno, sotto lo stesso cielo, salutato colle armi il Capo della Rivoluzione.
Le nere falangi fangose sono oggi coorti grigioverdi magnificamente inquadrate che ritornano ad attingere dai pensosi occhi del Condottiero il comando e l'incitamento, che ritornano a deporre il giuramento di fede.
Ritorneranno ancora domani, nel giorno della meta, a salutare Roma, marciando verso il suo ritorno immancabile.
Cosi' sia.
La rivista in Piazza d'Armi
Al comando del N.U. cav. uff. Giovanni Mascaretti, la nostra 97.a Legione e' stata passata in rivista dal Segretario Provinciale.
Erano presenti il cav. prof. Alberto Varano e i rappresentanti del glorioso nostro Esercito nelle persone del valoroso col. Vacani, Comandante del 5.o Reggimento Bersaglieri, cosi' il magg. Marildo aiutante maggiore e del maggiore Celestino Bes Comandante del Presidio di Siena con il suo aiutante cap. Sobiller.
L'on. Baiocchi, mentre la musica della 97.a Legione, agli ordini del Capo Manipolo cav. Mattii suonava Giovinezza, passa in rivista le coorti salutato da formidabili "A noi". Terminata la rivista le coorti, agli ordini del Console Mascaretti, si dispongono in quadrato e tra il piu' vivo silenzio l'on. Baiocchi rivolto ai militi porta ad essi il saluto della Federazione Fascista di Siena.
Il saluto dell'on. Baiocchi
Il giovane Segretario Federale dice:
"Militi della 97.a Legione
"Io vi porto il saluto di tutti i vostri fratelli che non avranno l'alto onore di festeggiare il V.o anniversario della Rivoluzione fascista alla presenza del Duce. E' la prima volta che la Legione Senese sfila in tutta la sua completezza dei suoi quadri organici dando una mirabile impressione di forza e potenza. Portate, Camicie Nere del Senese, a Roma, sui vostri moschetti, l'anima fedele della Provincia di Siena: portate a Roma l'espressione piu' salda del nostro Fascismo e dite che qualunque sia il Comandamento che il Duce dara' nel VI. anno della Rivoluzione, la nostra provincia sapra' eseguirlo per la vita e per la morte.
"Voi vedete che qui vicino a noi e' il rappresentante dell'Esercito in fraternita' di spirito e di sentimento; cio' vi dico. Camicie Nere, che noi siamo i veri rappresentanti dell'Italia di Vittorio Veneto, perche' non puo' essere milite e buon fascista se non chi fu presente di corpo e di anima alla luminosa gloria di Vittorio Veneto. Noi vogliamo la realizzazione completa dei principi della Rivoluzione e dei propositi del nostro Duce amatissimo. Noi siamo pronti a seguirlo ovunque, senza sosta, per il bene del Regime e della Patria. Voi sfilerete domenica nella Citta' Eterna degnamente rappresentando la tradizione e la gloria del Fascismo senese fedelissimo: dite a Roma che l'anima del nostro popolo, la Fede della nostra Legione, sono pronti al sacrificio e a proseguire ovunque il Duce nostro amatissimo lo voglia. Viva il Re, viva il Duce".
Il breve suggestivo discorso e' salutato da un formidabile "A noi" dopo di che la Legione sfila, fra l'entusiasmo del numeroso pubblico per le vie della Citta', in manipoli affiancati, ammiratissimi.
Il Console Mascaretti ha ricevuto numerose congratulazioni per il magnifico ordine e portamento dei baldi militi.
Alla caserma dei Bersaglieri
Mentre le coorti si snodano per l'ampio quadrato di Piazza d'Armi onde raggiungere i rispettivi accantonamenti, l'on. Baiocchi insieme col col. bes e al col. Vacani, seguito dalle altre Autorita', si dirige in automobile verso la Caserma S. Barbara nella Fortezza Medicea.
La I.a coorte, al comando del Seniore Tozzi, raggiunge in tal tempo l'accontonamento situato nella caserma dei Bersaglieri. Con un'iniziativa nobilissima e gentile, significativa nell'intento, il Comando del 5.o Reggimento Bersaglieri, ha predisposto nella sala del Circolo Ufficiali un ricevimento per i colleghi e commilitoni della Milizia.
L'elegante sala e' ben presto colma di ufficiali della Legione e del Reggimento, mentre con la consueta larga ospitalita' alcuni ufficiali del 5.o fanno gli onori di casa.
Il col. Vacani, con la sua oratoria semplice e pur piena di eloquenza, ringrazia l'on. Baiocchi per aver partecipato al ricevimento che gli ufficiali dei Bersaglieri offrivano ai commilitoni della Milizia ed indi con calda parola ricorda i vincoli che ormai legano le Camicie Nere all'Esercito, nell'intento unico di contribuire alla grandezza della Patria.
Con nobili accenti l'oratore rievoca date e gesta che pongono in luce quale buona armonia di intenti esista tra le varie Armi e quale spirito aleggi tra ufficiali e militi di una stessa comune causa.
Al colonnello Vacani, con fervide espressioni, il Segretario Federale dei fasci on. Baiocchi, porge il suo ringraziamento che e' pure il ringraziamento del Comando della Legione tutta e dei militi della 97.a cosi' concludendo:
"E' di alto significato, sig. Colonnello, la cerimonia che in questa sala si e' svolta: essa dice qual'e' il nostro ed il vostro animo: essa rappresenta il nostro cuore di vecchi combattenti e di giovani camicie nere. Noi sappiamo attendere con speranza e con serenita' le grandi ore dell'avvenire: esercito grigioverde ed esercito di camicie nere attendono che l'ordine del Capo suoni per vincere e per morire per la grandezza della Patria e del Re".
Le parole dell'on. Baiocchi sono vivamente applaudite. Il col. Vacani e l'on. Baiocchi si abbracciano.
Con la sua rude, splendida parola di vecchio alpino, il col. Celestino Bes, Comandante il Distretto prende la parola per esprimere tutta la sua ammirazione di vecchio soldato e d'italiano per la meravigliosa rivista in Piazza d'Armi ove le Camicie Nere della Legione Senese han dimostrato la loro completa organizzazione e la loro disciplina di veterani.
Il colonnello Bes si compiace della riuscita del ricevimento dichiarando che gli ufficiali, i militi ed i soldati del Distretto di Siena sono una famiglia sola, concorde nel supremo amore della grande Italia.
Il col. Bes con nobilissima parola termina il suo discorso con un evviva al Re, alla Patria ed al Duce.
Gli ufficiali della Milizia e dei Bersaglieri si trattengono ancora sino alle 12.30 nella sala del Circolo Ufficiali, mentre nel piazzale della Caserma risuonano gli inni della Patria.
La cerimonia, significativa oltre ogni dire, riafferma il vivissimo spirito di cameratismo tra Esercito, Milizia e Fascismo, spirito del quale non possiamo che vivamente compiacerci.
L'Italia e' ormai una nello spirito di tutti. Il Colonnello Vacani e il Colonnello Bes hanno dato un nobilissimo esempio che noi non dimenticheremo.
La partenza della Legione
Una folla considerevole ha assistito, venerdi' sera, alla partenza della Legione per Roma.
La colonna si e' mossa dalla Piazza del Duomo verso le 21 preceduta dalla musica che ha intercalato continuamente inni del Fascismo. Il magnifico allineamento delle Camicie Nere si e' snodato per le arterie cittadine preceduto dal labaro della Legione e dal Comando.
Fra le Autorita', abbiamo notato il cav. Mondarmi per il Prefetto, il capo di gabinetto della Prefettura cav. Franci, il vice Segretario gen. cav. Varano, la delegata federale dei Fasci femminili contessa Faussone, il Comandante del Distretto Militare Col. Bes, il Comandante del 5.o Reggimento Bersaglieri col. Vacani, il cav. Boggiani per il Podesta' e numerosissime altre autorita' cittadine che hanno accompagnato la Legione fino a Piazza Francesco di Giorgio. Le centurie hanno di poi perso posto nei treni speciali che alle ore 22 sono partiti alla volta di Roma