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2°) La `Memoria O.P. 44' era stata resa praticamente inoperante - come ho già precisato - dalle modifiche sopraggiunte subito dopo che ne era stata ordinata l'applicazione.
3°) Quando il comando del C.A., a mezzo del capo ufficio operazioni, maggiore in servizio di S.M., Robbio, diramò l'ordine dell'Ecc. Spigo di consegnarmi con la mia divisione ai tedeschi questi si trovavano:
- davanti Sebenico con un migliaio di uomini autotrasportati mi pare da Drnis;
- a Drnis, dove sono due btg., avevano circondato, isolandoli, i 600 uomini della 89° legione;
- a Borsini, ove una bomba penetra in una cabina, senza esplodere.
- a Signo, con un btg. aviotrasportato che aveva bloccato il comando del Settore, e, con l'aiuto di 1000 ustascia e del III/ 15° btg. croato, aveva iniziato il disarmo dei piccoli presidi delle opere fortificate; elementi del I btg. del 25 ftr., che trovavansi fuori a Signo per una operazione di rastrellamento, erano riusciti a sfuggire e stavano per rientrare a Spalato;
- a Clissa, 6 km. a nord di Spalato, un btg. tedesco SS presentatosi con bandiera bianca, aveva chiesto la resa di quel presidio tenuto da una cp. ed una batteria, ma il comandante del presidio aveva rifiutato di arrendersi. Intanto reparti partigiani attaccavano i tedeschi, i quali si asserragliavano nel castello, dove erano rimasti anche nostri elementi;
- a Dugi Rat un btg. di domobrani marciava verso Almissa, per dare man forte ai pochi ustascia ivi presenti;
- a Makarska, oltre 700 ustascia, stavano disarmando il nostro piccolo presidio di una compagnia meno un plotone;
- a Podgora, le compagnie ustascia avevano circondato la compagnia italiana che occupava Podgora superiore.
[...]
Per la verità debbo soggiungere che, prima di imbarcarmi, i capi partigiani mi hanno comunicato che parecchi volontari erano rientrati ai reparti, Questo dà una chiara idea di quello che sia lo spirito volontaristico delle nostre truppe in questo particolare momento politico-militare.
Degli accordi presi; del disarmo della divisione; della necessità del suo urgente rimpatrio; delle difficoltà incontrate per il suo vettovagliamento; del bombardamento e delle gravi perdite subite ho dato notizia per radio, con quattro telegrammi diretti al Governo del Maresciallo Badoglio, tramite la missione anglo-americana; altri elementi sono stati inviati da quest'ultima al comando inglese al Cairo, a conferma della situazione difficile in cui si dibattevano le truppe italiane in Spalato.
In definitiva la cessione delle armi e dei materiali, in quelle condizioni particolari in cui mi sono venuto a trovare costituisce, a mio parere, il più valido contributo che la divisione “Bergamo” potesse dare alla lotta contro la Germania".
Fonti:
Archivio Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, XVIII Corpo d’Armata, Relazione del generale Becuzzi sugli avveni-menti dal 9 al 25 settembre 1943, N1-11, b. 2125