Nel novembre 1943, congedandomi dalla Medaglia d'oro Barracu, Sottodegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri della RSI, di cui ero ufficiale di ordinanza, mi arruolai come soldato semplice nel primo reparto delle Waffen-SS in cui m'imbattei a Gargnano sul Garda, dove dimorava il Duce. Spedito a Verona, dove il generale Hansen stava formando un'unità italiana di combattimento, fui riconfermato nel mio grado di ufficiale e asegnato alla 1.a compagnia della Milizia Armata.
Ignoravo che nel frattempo erano stati creati vari battaglioni italiani, parte dei quali, provenienti dai campi di Munsingen nel Wuttemberg e di Debica in Moravia, erano confluiti nella Milizia Armata, trasformata successivamente nelle Unità Armate Italiane delle SS (Italienische Freiwillige Legion), dalla quale vene tratta la 1.a Brigata d'Assalto italiana delle Waffen-SS, costituita in seguito all'accordo tra il Duce e il Fuhrer dell'ottobre 1943.
Venni a sapere che il nerbo di questi reparti in formazione era la 97.a Legione CC.NN. che, agli ordini del Console Paolo De Maria, si trovava dislocata nel retroterra di Spalato in Dalmazia all'atto dell'armistizio, da lui istantaneamente rifiutato.
Da questa unità integrata con volontari (vi erano perfino svizzeri) vennero tratti due battaglioni. Il primo detto "Debica" dal nome della località ov'era stato addestrato, il secondo denominato Degli Oddi, dal nome del primo seniore della MVSN, conte Carlo Federigo Degli Odd, che lo comandava da molto tempo. Un eccellente ufficiale dotato di calma serafica nelle peggiori situazioni e di straordinario ascendente sui suoi subordinati, come avrei constatato a Nettunia. Dirò, per curiosità, che questo ufficiale aveva tra i suoi beni la bandiera della Repubblica di Siena, che un suo antenato aveva difeso contro i Medici e gli spagnoli trecento anni prima! A far parte della Brigata d'Assalto era destinato l'Oberfuhrer Karl Diebitsch (colonnello brigadiere).